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In questo articolo
esaminiamo la prima parte delle Réflexions sur la Puissance Motrice
du Feu (Carnot S. 1978, pp. 1-112) al fine di trovare Frasi Doppiamente
Negate (FDN) tipiche della logica non classica. Questo tipo di analisi
permette di sottolineare quanto l'autore presuppone nella sua esposizione,
anche implicitamente; e quindi rivela le sue ipotesi fondamentali al di
là della sua esposizione. Abbiamo trovato ben 63 FDN (Appendice).
Questo grande numero di FDN è un risultato straordinario rispetto
a ricerche analoghe: esse risultano sufficienti per dare tutto il filo
argomentativo del libro di Sadi Carnot (diagramma A). Inoltre abbiamo
ottenuto che anche lo stesso sviluppo della teoria è rappresentabile
con gruppi di FDN (diagrammi C). Questo è un risultato unico per
un libro di Fisica e tra i libri originali di Fisica (rispetto alle analisi
compiute in altri testi).
La totalità delle FDN mostra con chiarezza la grande novità
intellettuale della teoria di Sadi Carnot: sin dall'inizio dell'esposizione
la teoria si qualifica come organizzata su un problema (OP), la esistenza
o no di un limite superiore alle trasformazioni del calore in lavoro,
e quale esso sia. Espone poi dei principi metodologici per costruire la
teoria, i quali sono enunciati con frasi doppiamente negate (FDN) appartenenti
alla logica non classica. In altri termini, Sadi Carnot compie una scelta
teorica ben precisa: di lavorare nell'ambito della logica non classica.
Un altro risultato della nostra indagine è stato che la teoria
organizzata problematicamente (OP) di Sadi Carnot ha avuto cinque principi
metodologici. Dei cinque principi, due (FDN 9, 39) sono sul rapporto fisica-matematica;
di solito essi sono ignorati dagli storici. Inoltre lo studio delle FDN
ha mostrato che tutta la prima parte del libro di Sadi è finalizzata
alla risoluzione di un problema basilare di fisica matematica: a partire
da dati empirici, studiare se la funzione efficienza sia formalizzabile
matematicamente, cioè come una funzione matematica che dipende
da alcune variabili: Q, t, P, V (diagramma D). Nulla del campo studiato
da Sadi Carnot assicurava ciò.
Contrariamente alle aspettative, le FDN non suggeriscono nulla sul problema
che ha appassionato molti studiosi, da Ostwald in poi: perché Sadi
usa due parole per dire calore (calorique e chaleur)?
Drago A. e Pisano
R.: "Interpretazione e ricostruzione delle Réflexions
di Sadi Carnot mediante la Logica Non-Classica", Giornale di Fisica,
40, 2000, pp. 195-217
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