La rivoluzionaria nascita della chimica.

La rivoluzionaria nascita della chimica.

Un’indagine epistemologica tra il XVIII ed il XIX sec. Breve introduzione e posizione del problema.




Lingua Italiana
Raffaele Pisano
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Università di Roma, “La Sapienza”
E’ noto che Thomas Khun (1922-1996) nel The Structure of Scientific Revolutions (1962), organizza una evoluzione storica della scienza come talvolta troncata da rivoluzioni, cioè da cambiamenti di un precedente paradigma.

Abstract

E’ noto che Thomas Khun (1922-1996) nel The Structure of Scientific Revolutions (1962), organizza una evoluzione storica della scienza come talvolta troncata da rivoluzioni, cioè da cambiamenti di un precedente paradigma. Purtroppo, diversamente da quanto promesso nel titolo del suo libro, egli non vede rivoluzioni oltre quella della nascita della scienza moderna e quella (tentativa) sulla crisi di inizio XX sec. Tali questioni sono state già notate dagli storici. Recentemente la critica gli ha attribuito un debole carattere storiografico dovuto cioè all’incapacità del paradigma Khuniano sia di considerare (ad. es.) gli elementi “sovrameccanici” della teoria chimica come elementi fondazionali per l’inizio di una rivoluzione, sia di interpretare la nascita dei quanti (Black-body theory and the quantum discontinuity, 1894-1912, 1980) che è indiscutibilmente una rivoluzione nella fisica teorica.

Fortunatamente lo studio storico dei fondamenti e dei mutamenti delle idee e delle teorie consente di confrontare il pensiero scientifico, propriamente delle scienze fisico-matematiche, con altri campi del sapere.   Nel 1970, Arnold Thackray, in Atoms and Power ha presentato una storia della nascita della chimica classica, caratterizzandola secondo due aspetti fondamentali. Il primo riguarda il contrasto intellettuale e fondazionale tra la neo teoria di Antoine Laurent Lavoisier (1743-1794) e l’allora dominante modo di concepire una teoria scientifica che era tipicamente newtoniano. Il secondo si basa sulle due scelte cruciali di John Dalton (1766-1844): un’organizzazione chiaramente problematica della teoria ed una matematica con il solo uso dell’infinito potenziale.

Scelte profondamente coraggiose che il fisico e chimico britannico utilizzò per costruire la sua nuova concezione del mondo, il cui titolo della sua famosa opera, A New System of Chemical Philosophy (1808), già suggeriva una rivoluzione intellettuale. E’ noto che Alexandre Koyré (1892-1964) ha magistralmente esaminato la nascita della scienza moderna e le sue categorie sono state da lui sintetizzate con due frasi: “dissoluzione del cosmo infinito e geometrizzazione dello spazio”. In recenti studi, queste due frasi sono state caratterizzate come espressioni intuitive delle due scelte fondamentali compiute da Isaac Newton (1642-1727). Da queste frasi è stata ricavata una traduzione per le teorie che compiono le scelte alternative a quelle newtoniane. Esse sono: evanescenza della forza-causa e discretizzazione della materia. Usate come categorie di investigazione storica direttamente su fonti primarie, queste hanno interpretato la storia ed i fondamenti di diverse teorie scientifiche le quali sono costruite giustappunto secondo le due scelte di Dalton: un manifesto esempio è la termodinamica di Sadi Carnot (1796-1832) posta in Réflexions sur la Puissance Motrice du Feu (1824).  

In questo lavoro intendo esaminare in che misura la nascita della chimica tra il XVIII ed il XIX sec. e la eccellente critica al Newtonianesimo interpretata da Thackray, si esplicano mediante una interpretazione storica basata sulle frasi alternative a quelle di Koyré e quindi come possano, queste, esprimere una storia della chimica Koyré in senso generalizzato. Il proposito di indagare una teoria mediante l’uso di categorie appare giustificata, poiché questa ricerca storica sui fondamenti non è analizzata in maniera tradizionale. Ovviamente il contenuto dello scritto sarà tendenzialmente fazioso, giacché non può essere l’unico possibile.

Info:

Pisano R. 2007. "Una indagine epistemologica tra XVIII e XIX sec. Breve introduzione e posizione del problema", Seminario su Avogadro, Atti XLV Congresso AIF-2006, 103-114