L’immagine di una nuova prospettiva per la scienza. Raffaele PISANO
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È noto che durante il Rinascimento l’immagine dello scienziato è quella di una ri-nascita nel senso di una ri-qualificazione da diligente e pregiudizievole astrologo e teologo medievale, ad attento osservatore della natura.
Abstract E' noto che durante il Rinascimento l’immagine dello scienziato è quella di una ri-nascita nel senso di una ri-qualificazione da diligente e pregiudizievole astrologo e teologo medievale, ad attento osservatore della natura. Con Newton (ed il Newtonianesimo) si passa ad una immagine della scienza meccanicistica che – sebbene le numerose modifiche e rivoluzioni che i concetti scientifici subiranno nel corso dei secoli – sembra avere un ruolo fondamentale ancora oggi, soprattutto nella immagine che la didattica offre della fisica: ad. es. una interpretazione con matematica avanzata, un principio organizzatore della struttura della teoria di tipo deduttivo, un uso anche matematico dello spazio e del tempo, la dinamica prima della statica, la teoria dei gas come conseguenza teorica della termodinamica, il punto materiale, la forza-causa, infinte soluzioni della seconda legge, interpretazione meccanica della elettrostatica…. Ma ci si può anche (didatticamente) chiedere qual è il significato che possiamo dare oggi al termine “meccanico” così usualmente collegato a “problema”, “modello”, “legge fisica”, “grandezza”. Oggi, la fisica moderna sembra aprire la porta ad una più dispendiosa sfida: chiarire il ruolo e l’immagine storica dei suoi nuovi fondamenti per tentare di recuperare il quadro di riferimento culturale di ca. due secoli di meccanicismo e di ca. 80(?) anni di didattica quasi totalmente meccanicistica. Ad es. la meccanica quantistica ha veramente proposto una chiarificazione autonoma della teoria o ha solo rigettato un passato troppo scomodo (non delineato bene…paradigma, determinismo…) introducendo un formalismo ad hoc? Aver accettato i quanti in fisica, indicherebbe forse anche ammettere un ritorno ai fondamenti della scienza classica? Inoltre, va sottolineato una incompiuta definita formalizzazione assiomatica della relatività ristretta. (Anche con l’isotropia dello spazio oppure la legge di propagazione, c’è sempre una cost. da determinare o un parametro da specificare…). Infine, in un mondo ibrido, fluido, limitato, e continuamente e interamente trasformato dalla scienza e dalle tecnologie possiamo continuare ad insegnare scienza senza chiederci qual è l’immagine e la matrice culturale di questa scienza? Info
Abstract per la comunicazione al XLV Congresso Nazionale A.I.F., Latina 18-21 Ottobre 2006 |